Duemila euro al fratello che stava “cantando” per cercare di farlo ritrattare. Quel bar del viale Giostra come centro di smistamento per la droga. La richiesta del “fumo” tipo “super polline” che andava per la maggiore. Quel macellaio della provincia che comprava la coca e partecipava ai droga-party con le minorenni. Il cantante neo melodico catanese che sniffava la coca a Giostra. Quel locale vicino piazza Duomo dove la Messina-bene tra un cocktail e l’altro si riforniva di cocaina a 100 euro a dose, soprattutto la sera. Storie di ordinario spaccio al rione Giostra esattamente in perfetto stile Gomorra o Scampia, proprio nulla di diverso, che emergono dalle pieghe dei nuovi verbali, depositati nei giorni scorsi dal sostituto della Dda Francesco Massara al processo per i riti ordinari dell’operazione “Market Place”.
