Si nascondeva nelle campagne di Rosarno, protetto da chissà chi. Aveva lasciato Messina all’inizio dell’anno, dopo la sparatoria fatale a due giovani. Per poco più di tre mesi ha fatto parlare di sé come “il fuggitivo di Camaro”, guadagnandosi lo status di latitante. Claudio Costantino, 37 anni, residente nel quartiere di San Luigi, non aveva alcuna intenzione di consegnarsi alla Giustizia. Quegli ordini di cattura emessi dal gip Fabio Pagana (l’8 e il 21 gennaio scorsi), dopo gli inquietanti fatti di sangue, costituivano assilli, ma non tali da farlo desistere. Ci hanno pensato la Procura di Messina, la polizia e i carabinieri, in un certosino, paziente e perfetto gioco di squadra a stanarlo.
