Il cimitero privato della mafia frutto degli ultimi 20 anni di esecuzioni sommarie effettuate con l’atroce sistema della lupara bianca non ha confini. I resti di un altro cadavere sarebbero stati ritrovati grazie alle rivelazioni del collaboratore di giustizia Santo Gullo che avrebbe indicato il luogo della sepoltura. Il ritrovamento sarebbe avvenuto al termine dell’ennesima campagna di scavi, la terza, realizzata dai vigili del fuoco, su ordine della Procura distrettuale antimafia di Messina che sull’intera vicenda ha imposto il massimo riserbo.
