Enzo Santapaola assolto, «Quel ristorante non era riconducibile al boss»

Sentenza di non luogo a procedere per intervenuta prescrizione sei imputati e tre assoluzioni. Si chiude così il processo, a distanza di dodici anni dal blitz, che ha portato alla sbarra i fratelli Aldo, Mario e Salvatore Ercolano (figli del defunto Sebastiano) e Enzo Santapaola (primogenito del capomafia Nitto). Le accuse erano per intestazione fittizia. Dalle indagini si era palesato un presunto sistema di teste di legno per la gestione di alcune attività, tra cui il ristorante “Sapori di Casa” di San Giovanni La Punta che fu sequestrato su ordinanza del gip. Il locale, che era intestato a Vincenza Nauta, all’epoca compagna di Santapaola jr, è stato dissequestrato dal la Terza sezione penale del Tribunale, composto dalla presidente Elena Maria Teresa Calamita e dalle giudici Concetta Zimmitti e Mariangela Calcara. Il collegio – previa esclusione dell’aggravante mafiosa – ha assolto “perché il fatto non sussiste” Santapaola jr, Nauta e Giuseppe Caruso.