In Corte d’Appello dieci condanne, quasi tutte con significate riduzioni, quattro assoluzioni e l’esclusione dell’aggravante mafiosa nel processo “Helianthus”, l’inchiesta della Procura antimafia che ha riguardato la ’ndrina Labate, la presunta cosca della cintura urbana sud di Reggio, Gebbione e Sbarre. Cadono le accuse nei confronti di Caterina Cinzia Candito, Filippo Cassone, Francesco Idone e Paolo Labate (classe 1984). Tutte rideterminate le pene rispetto al pesante verdetto di primo grado emesso dal Gup. La pena più severa è stata inflitta a carico di Antonino Labate – 20 anni di reclusione – che beneficia della continuazione con il reato associativo rispetto alla sentenza emessa dalla Corte d’appello di Reggio Calabria il 13 maggio 2011.
