Un agente sotto copertura belga, identificato negli atti come “Ianco”, ha fornito relazioni decisive che hanno contribuito alle condanne emesse la scorsa settimana nel processo “Eureka”, che si è concluso con 76 condanne a oltre mille anni di carcere complessivi. Un responso che ha colpito presunti esponenti di alcune delle più radicate consorterie della ’ndrangheta: dai Nirta e Strangio ai Giorgi, Romeo, Pelle e Mammoliti di San Luca, fino ai Perre di Platì e ai Bruzzaniti di Africo. L’agente “Ianco” si è infiltrato nell’associazione contestata proponendosi come interlocutore affidabile per reati di narcotraffico e riciclaggio internazionale. Le sue conversazioni e relazioni, acquisite grazie alla cooperazione giudiziaria con il Tribunale di Limburg e il procuratore Federale di Bruxelles coordinate da Eurojust, sono state depositate negli atti e valorizzate nella requisitoria dei pubblici ministeri.
