I “profumi” da 120 ml e da 100 ml arrivavano dalla Calabria e da Catania. Inondavano le piazze di spaccio messinese, ma nei fatti si trattava di droga, per lo più cocaina e marijuana. Un appartamento di Ritiro era la base operativa dell’organizzazione scoperta dai carabinieri della Compagnia Messina Centro, nell’ambito dell’operazione “Penelope” che ha sgominato una rete dedita al narcotraffico i cui componenti nei dialoghi utilizzavano un linguaggio criptico. L’obiettivo era quello di non destare i sospetti, ma questa e altre accortezze non gli hanno evitato i riflettori della Procura e l’atto finale: l’ordinanza di custodia cautelare firmata dalla gip Arianna Raffa che ha spedito in galera quattro persone e disposto i domiciliari per altre cinque. Contestati, a vario titolo, i reati di associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e detenzione e spaccio di droga. Gli indagati inizialmente erano ventidue, adesso si sono “ridotti” a diciotto. È quanto emerge dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari firmato dalle sostitute procuratrici Antonella Fradà e Francesca Bonanzinga.
