Giuseppe Castiglione e il presunto patto elettorale con il clan: la Procura di Catania chiede il rinvio a giudizio

È stato un anno complicato per l’Ars. Perché il caso Galvagno è solo l’ultima delle tegole (investigative) che si sono abbattute sugli scranni dell’Assemblea Regionale. Lo scorso febbraio Palazzo dei Normanni fu scosso dal blitz Mercurio: il deputato regionale Giuseppe Castiglione fu arrestato per voto di scambio politico-mafioso. Dalle ricostruzioni della procura etnea, il politico catanese avrebbe chiuso un patto con il clan Santapaola-Ercolano per garantirsi un pacchetto di voti che gli garantisse la vittoria alle ultime Regionali 2022. Nelle pieghe dell’inchiesta dei carabinieri del Ros sono finite intercettazioni che metterebbero in correlazione politica e mafia. In mezzo ci sono le figure di due ex dipendenti Amts (Domenico Colombo e Giuseppe Coco) che avrebbero fatto da collettore fra politica e mafia per il reperimento dei consensi. La contropartita sarebbe stata la spinta da parte di Castiglione per far entrare un’impresa “amica” nel projet financing del cimitero.