Le mani in pasta in curva nord, ma sempre mantenendo un profilo basso perché da sorvegliato speciale e dopo avere scontato una lunga condanna sapeva di non doversi esporsi. Antonio Bellocco (ucciso il 4 settembre scorso) aveva cercato di tenere celati non solo i suoi affari illeciti nella curva dell’Inter, ma anche quelli con suo fratello Carmelo, da tempo trasferitosi in Germania dove secondo gli inquirenti delle Dda di Catanzaro e Milano aveva iniziato a diversificare i suoi investimenti: dal traffico di droga a una serie di attività lecite. I particolari dei contatti tra i due fratelli sono emersi nell’informativa della squadra mobile confluita nelle carte dell’inchiesta “Doppia curva”, che ha portato in carcere i vertici dei direttivi delle tifoserie di Inter e Milan.