«Io sogno di riaprire». La tavola calda di Stefano, foggiano, 50 anni, moglie, due figli e una montagna di debiti, è ancora chiusa. Il lockdown ha dato la mazzata finale ad una situazione economica già precaria e lui è finito dritto nelle mani degli usurai. «Ho provato a chiedere il prestito da 25.000 euro per le aziende in crisi, ma avevo già un’esposizione con la banca e me lo hanno negato. Poi degli amici mi hanno suggerito una soluzione rapida: mi sono arrivati 20.000 euro, ho pagato lo stipendio di febbraio ai miei cinque collaboratori, qualche fornitore. E dopo 15 giorni chi me li aveva anticipati mi ha detto che gliene dovevo restituire subito 40.000. Ho capito in un attimo che errore avevo fatto e sono finito da don Marcello».
