I boss annidati dietro la tifoseria della Juve.

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Sopra gli ultrà della Juve c’è la ’ndrangheta. Dietro al bagarinaggio, realizzato attraverso la cessione di pacchetti di biglietti a una tifoseria organizzata che esercita una notevole «forza intimidatoria» nei confronti della società, si nascondono i boss. E lo dimostra il fatto che, una volta, tre misteriosi ambasciatori salirono a Torino direttamente dalla Calabria per districare una situazione problematica: nella gestione del ricco business dovevano subentrare dei personaggi differenti e bisognava «fare accettare agli altri sodali i nuovi equilibri». È quanto si ricava dalla sentenza (depositata oggi) con cui il giudice Giacomo Marson, del tribunale di Torino, il 30 giugno ha messo fine (in primo grado) al processo Alto Piemonte, che in uno dei suoi numerosi rivoli ha preso in esame anche i rapporti fra boss e ultrà.