«La ’ndrangheta in Emilia c’è». Il procuratore capo della Dda di Bologna Giuseppe Amato, s’è visto confermare da due pronunce giudiziarie nell’arco di un settimana, quello che lui ed i suoi magistrati vanno ripetendo da almeno tre anni sulla capacità pervasiva dei clan cutresi che sulle sponde del Po, non solo sono presenti da anni (altre sentenze lo hanno accertato), ma che come nella storia antica hanno colonizzato la terra dove scorre “Il Grande fiume” caro alla penna di Guareschi, impiantando nel Reggiano una “colonia” di ‘ndrangheta autoctona collegata alla “casa madre” dei Grande Aracri di Cutro.
