I De Stefano tra alleanze e affari. Le difese contestano le accuse.

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Lo scontro intestino al cartello di ‘ndrangheta De Stefano, le ambizioni e il progetto scissionista di una cellula della famiglia Molinetti, gli affari illeciti e le operazioni imprenditoriali sospette dei clan di Archi, la fase di fibrillazione nella “locale” di Gallico, le trame con le cosche alleate e rapporti privilegiati con esponenti di primo piano degli schieramenti di Pellaro o Cannavò, da sempre due roccaforti della mafia cittadina fino all’imposizione del pizzo ai costruttori e gli imprenditori edili che operavano sul Corso Garibaldi sono state anche queste le tesi accusatorie che il collegio di difesa sta tentando di ribaltare smontandole tessera dopo tessera come si trattasse di un puzzle. Prosegue a ritmo serrato, sempre nella struttura giudiziaria di massima sicurezza Aula bunker di viale Calabria, la fase delle arringhe difensive nel processo con rito abbreviato “Epicentro”.