Il fatto che il nome di un uomo “di peso” degli anni 80 come Giorgio Mancuso ieri mattina sia tornato in circolazione in un’operazione antimafia è allo stesso tempo emblematico e preoccupante. E conferma indirettamente, ma indirettamente poi non tanto, l’allarme che avevamo lanciato quando s’era tornati a sparare al Cep sui figli dei Ferrara, Iano e Carmelo, altri due “pezzi” di quella generazione di cinquantacinquenni che si pentirono e scapparono da Messina. Già, scapparono, come gli “scappati” di Palermo che erano stati condannati a morte, ma in questo caso i messinesi avevano il sigillo della collaborazione con la giustizia, qualche verbale riempito e via in località protetta a svernare.
