I soldati della ’ndrangheta tra i fedelissimi di Lucci

L’hai visto il Padrino, te? Seconda e terza c’ha una vita regolare, che poi lo tirano nel mezzo, e dice: più cerchi di uscirne e più ti ritirano dentro! C’è poco da fare!». Seduto a bordo piscina della sua villa nel giugno 2023, Luca Lucci sospira e scruta il futuro conversando con i parenti. È sotto processo per narcotraffico, acquisite dagli investigatori le sue chat su Encrochat dove si faceva chiamare “belvaitalia”. Ha da poco scoperto di avere due microspie in sala e le sue paure sono aumentate: «Per mettere l’ambientale in casa devi avere un’indagine seria oh! — ragiona con il suo legale — non puoi mettere ambientali in casa cosi a caso oh… l’ambientale in casa devi avere l’associazione, una roba del genere eh». Ed è il suo timore più grande, confessato all’ex capo delle Brigate Rossonere Carlo Giacominelli, detto “il chirurgo” per come maneggiava le lame: «Sempre problemi — sospira il capo della Curva Sud, arrestato lunedì per associazione a delinquere ed estorsione — domiciliari, affidamento, sorveglianza speciale, affidamento, domiciliari… adesso vediamo se arriva qualcos’altro… speriamo che mi mettano ai domiciliari. Pagare, sto pagando.