I “viaggi” di droni in carcere. Accertamenti sui telefonini

Dieci telefonini su cui compiere urgenti accertamenti tecnici. Per vedere quello che è successo fuori e dentro il carcere di Gazzi dall’agosto del 2023 fino ai nostri giorni, quando le due “bande interne” di detenuti, una formata da messinesi e una di catanesi, commerciavano in droga e cellulari per consentire i contatti con l’esterno, roba che arrivava perfino con l’uso di droni in viaggio durante la notte. È questa la novità dell’indagine portata avanti da diversi mesi dalla Procura diretta da Antonio D’Amato, che il 31 gennaio scorso ha portato ad una maxi perquisizione all’interno della struttura di Gazzi, effettuata da oltre un centinaio di uomini tra i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Messina e quelli del Nucleo investigativo centrale di Roma della Polizia penitenziaria.