“Il boss gestiva le case popolari”. Le mani di Palermiti su Japigia

«Gli alloggi popolari del quartiere Japigia sono in parte gestiti dal crimine organizzato»: i magistrati hanno messo nero su bianco quello che a Bari si dice da sempre, nell’ambito dell’inchiesta che il 12 febbraio ha portato in carcere il capoclan 70enne Eugenio Palermiti. Proprio lui — ha verificato la Squadra mobile nel corso delle indagini —avrebbe avuto il potere di dare e togliere case, di sfrattare intere famiglie, di allontanarle addirittura dal quartiere. Come avrebbe fatto con i nuclei dei tre uomini che, dopo essere finiti in carcere come fiancheggiatori dei killer di Walter Rafaschieri, hanno deciso di diventare collaboratori di giustizia. Tutti e tre hanno raccontato le pressioni subite quando erano in quel limbo in cui avevano ammesso i reati a cui avevano partecipato ma non ancora fatto rivelazioni su altre persone.