Il luogo chiave dell’attività di spaccio era la via Luigi Bordonaro, un vicolo tipico delle nostre “favelas” cittadine, con casette di un piano a destra e sinistra, e auto parcheggiate… anche sui tetti. Pochi metri e un muro separano questa strada dal conservatorio Corelli e dall’Istituto Quasimodo. È lì che vivono i Mazza, in una casa in cui ci dev’essere sempre qualcuno: Lucio, che è il responsabile della piazza, o uno della sua famiglia. Chi ha bisogno di droga non deve andare via a mani vuote. E i clienti non mancano visto che il giro d’affari calcolato è di 50.000 euro al mese.
