Il duplice omicidio di Camaro S. Luigi. L’accusa ora contesta la premeditazione

La lunga deposizione del consulente balistico designato dalla corte per fare chiarezza nel groviglio di tesi contrapposte su cosa successe in casa di Claudio Costantino, accusato di aver ucciso con una pistola 9×21 mai ritrovata il 2 gennaio 2022, nei pressi di casa sua, in via Morabito, a Camaro San Luigi, due persone: il 31enne Giovanni Portogallo e dopo qualche giorno, in ospedale, anche il 35enne Giuseppe Cannavò, rimasto gravemente ferito. Erano andati da lui per regolare qualche “conto” ma rimasero a terra senza vita. È stata l’ennesima lunga udienza in corte d’assise, ieri mattina, per questa sparatoria finita in tragedia che ancora non ha un movente concreto, se non quello della “ruggine” tra la coppia uccisa e Costantino non si capisce bene perché, forse per traffici di droga. In un processo che ormai è alle battute finali, visto che alla prossima udienza le parti sono state invitate dal presidente Massimiliano Micali a formulare le proprie richieste ex 507 c.p.p., ovvero le istanze quando il processo sta per finire con accusa e difesa che chiedono l’ammissione delle cosiddette “nuove prove”.