Il leghista: “Quello lo faccio diventare un cagnolino”

«Se Roberto deve essere un cagnolino, io te lo faccio diventare un cagnolino». Il sindaco di Aprilia si è dimesso, ma dall’inchiesta con cui l’Antimafia mercoledì scorso ha arrestato 25 persone, tra cui anche il primo cittadino Lanfranco Principi, continuano a emergere i rapporti tra l’organizzazione criminale che dettava legge in città e alcuni esponenti del centrodestra. Non solo, perché a quanto pare a destra c’era anche chi osteggiava gli affari criminali. Una dicotomia che è arrivata a spaccare il Carroccio. Infatti a mettere in difficoltà la cosca sarebbe stato soprattutto un consigliere leghista, Roberto Boi, che dopo aver detto addio al partito di Matteo Salvini e aver costituito una civica è attualmente assessore all’urbanistica. L’associazione mafiosa, d’intesa sempre con Principi, avrebbe così agganciato un membro del direttivo della Lega, puntando a mettere il bavaglio a Boi in cambio di un posto in consiglio regionale, progetto che non è poi andato in porto.