Il maxisequestro: 117 chili di cocaina al porto di Gioia Tauro

Fiumi di denaro con gli affari della droga e la tradizionale cappa mafiosa sul territorio. Dal filone di indagine “Arangea-bis” è emerso un grave episodio di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un imprenditore edile: si era aggiudicato un appalto da 230.000 euro per la realizzazione di una strada tra Roccaforte del Greco a la Diga del Menta e tergiversava dal «mettersi a posto», dal trovare l’accordo con gli emissari dei clan per pagare il pizzo e lavorare in pace. A confermare il rilevante spessore criminale del gruppo sotto accusa anche il sequestro, durante le indagini, di 117 chilogrammi di cocaina, nascosti all’interno di un autoarticolato appena uscito dal porto di Gioia Tauro, e 483.000 euro in contanti, occultati nel sito di stoccaggio individuato a Reggio Calabria.