Nel corso dell’udienza preliminare, era il giugno del 2023, ci fu il clamoroso pentimento in corso d’opera di uno degli indagati, Nicola Mantineo, le cui dichiarazioni si aggiunsero a quelle precedenti dell’altro pentito, Giovanni Bonanno. Davanti al sostituto della Dda Francesco Massara e a due investigatori della Guardia di finanza, Mantineo raccontò tutto quello che sapeva: «L’associazione che mi è contestata esisteva e io ne facevo parte, con il compito di custodire lo stupefacente in un abitazione abbandonata in vico Bensaia, a Messina». I suoi verbali furono poi depositati in udienza preliminare dalla sostituta della Dda Antonella Fradà.