L’inchiesta “Ducale”, il blitz della Procura antimafia di Reggio Calabria che ha colpito gli affari e le dinamiche che avrebbero realizzato capi e fiancheggiatori della cosca Araniti della frazione nord della città, Sambatello, si divide nei tradizionali due tronconi processuali. Puntuale la richiesta di rinvio a giudizio della Procura, ieri all’Aula bunker erano presenti il procuratore aggiunto Walter Ignazitto e il pubblico ministero Salvatore Rossello; mentre prevale la scelta del rito abbreviato tra gli imputati con contestazioni mafiose – Domenico Araniti, Pietro Araniti, Francesco Araniti, Nicola D’Ascola, Sergio Rugolino e Antonio Modafferi – con l’unica eccezione di Carmelo Trapani che ha optato per l’ordinario. Una strategia che consentirebbe a chi dovesse subire un’eventuale condanna di beneficiare della riduzione della pena pari a un terzo.