Aveva pubblicamente rinnegato la camorra Fra le vittime figurano la tiktoker Rita De Crescenzo e il marito La sua foto con il megafono in piazza, durante la manifestazione popolare organizzata dopo l’agguato di piazza Nazionale nel quale era rimasta gravemente ferita una incolpevole bambina di 4 anni, la piccola Noemi, apparì come un potente segnale di riscatto della città contro la prepotenza dei clan. Da quel giorno di maggio del 2019, Antonio Piccirillo aveva gridato più volte, pubblicamente, «la camorra fa schifo», si era dissociato dal padre capoclan della Torretta e si era anche candidato come consigliere di municipalità alle ultime elezioni comunali in una lista a sostegno della candidata sindaca (estranea alla vicenda) Alessandra Clemente. Adesso però si ritrova in carcere con l’accusa di tentata estorsione insieme a quel genitore la cui carriera criminale aveva, almeno a parole, rinnegato.