Tutti verso il giudizio abbreviato. Per fare presto e ottenere lo “sconto” di un terzo della pena. Solo in quattro optano per il patteggiamento, e appena due per il rito ordinario. E infine per due donne originarie della Calabria posizione per adesso stralciata per i classici difetti di notifica, in questo caso dell’atto di conclusione delle indagini preliminari. È stato definito nel corso della lunga maxi udienza preliminare di ieri mattina a Palazzo di giustizia, davanti alla gup Claudia Misale, il quadro complessivo per la prima tranche della maxi inchiesta antidroga denominata “Dinamite”, con cui la Procura di Messina diretta da Antonio D’Amato e i carabinieri hanno praticamente aggiornato nel giugno del 2024 le rotte dei traffici di stupefacenti tra la città, la provincia e i bacini internazionali di rifornimento. Si tratta dell’indagine gestita a suo tempo dai sostituti della Distrettuale antimafia Antonella Fradà, che in aula ieri rappresentava la Procura, e Roberto Conte.
