Dopo aver vinto, a Caulonia, la gara d’appalto per la ristrutturazione di una chiesa, alcuni operai e un responsabile dell’impresa edile calabrese non avrebbero chiesto il “permesso” e soprattutto, non si sarebbero neppure degnati di “bussare da nessuna parte”. È uno dei “rimproveri” che due cauloniesi con toni duri e decisi avrebbero rivolto a uno dei responsabili della ditta appaltatrice, un imprenditore che senza esitare ha denunciato il tutto agli investigatori della Squadra Mobile. Con l’accusa, quindi, di tentata estorsione aggravata dal metodo mafioso, due cauloniesi, Emanuele Pezzano, 37 anni, e Giuseppe Tuccio, 43, sono finiti in manette.
