Intestazione fittizia di beni: condannato.

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Si è chiuso con una condanna e un’assoluzione dai reati contestati l’ultimo troncone processuale ancora in piedi per l’inchiesta sul maresciallo dei carabinieri Salvatore Bonavolontà, ritenuto “socio occulto” dei Bonaffini che finì agli arresti domiciliari nell’agosto del 2020 dopo le indagini della Direzione distrettuale antimafia. Erano coinvolti in origine anche Antonino Bonaffini “Ninetta” e il figlio Filippo Bonaffini. E il processo chiuso ieri in primo grado davanti alla sezione penale presieduta dal giudice Letteria Silipigni riguardava soltanto quest’ultimo, che è stato assistito dagli avvocati Salvatore Silvestro e Giuseppe Donato.