La guerra nella “locale” di Gallico. Le condanne diventano definitive

Anche per i Giudici Supremi sono stati loro i protagonisti di una delle recenti fasi della “guerra” criminale a Gallico, lo scontro tra gruppi di ’ndrangheta che scorrazzavano nell’antica frazione a nord della città e candidarsi al vertice della “locale” di ’ndrangheta rimasta senza gerarchie. Inchiesta che ha riguardato anche l’omicidio di Fortunata Fortugno, la donna vittima innocente dell’agguato al Torrente Gallico della sera del 16 marzo 2018 quando ebbe la drammatica sfortuna di trovarsi in compagnia di colui che per Procura e Squadra Mobile era il reale obiettivo, Demetrio Logiudice, meglio conosciuto come “Mimmo u boi”, che gli stessi inquirenti inquadrano come «un personaggio di primo livello dei clan della città». Un’altra pista investigativa parlò di un tentativo di rapina degenerato in immane tragedia. A cinque anni dai fatti, diventano definitive tutte e quattro le condanne già inflitte dalla Corte d’Assise d’Appello per gli imputati del processo “De Bello Gallico”. I Giudici “Ermellini” hanno rigettato in blocco i ricorsi confermando le pene.