«Occorre rivedere il provvedimento di scarcerazione nei confronti di Gino Bontempo, la sua permanenza a Tortorici un segnale devastante. Lo Stato non può permettersi un tale sfregio a coloro che per anni hanno patito le vessazioni dei gruppi mafiosi». Così l’ex presidente del Parco dei Nebrodi Giuseppe Antoci, oggi presidente onorario della Fondazione Caponnetto, attacca a muso duro contro la mancata revisione dell’ordinanza del magistrato di sorveglianza che lo scorso maggio, per le motivazioni legate al rischio di diffusione del Covid, consentì al sessantaduenne oricense Gino Bontempo, affiliato al clan dei Batanesi, l’uscita dal carcere e la concessione provvisoria del beneficio degli arresti domiciliari.
