La V Sezione della Corte di Cassazione rimette in dubbio l’impianto accusatorio della cosiddetta “mafia imprenditoriale” cristallizzato dalla distrettuale antimafia reggina nelle carte dell’operazione “Provvidenza” contro la ‘ndrina dei Piromalli, che tutte le difese appartenevano a essere basato esclusivamente su congettura. Numerosi sono stati infatti gli annullamenti con rinvio pronunciati nella sentenza relativa al troncone abbreviato del procedimento emessa luned sera che, per ben sette reati fine contestati, hanno riguardato anche il principale imputato Antonio Piromalli, figlio del boss Pino, difeso dagli avv. Francesco Calabrese e Domenico Infantino e dal prof. avv. Nico D’Ascola.
