Subito dopo il devastante terremoto dell’Aquila gli imprenditori della “cricca” ridevano nel letto. Il clan dei Casalesi, invece, già pianificava, contattava uomini di fiducia abruzzesi, cercava sedi per le società con cui aggiudicarsi gli appalti della ricostruzione. E aveva un elenco di “intoccabili”: gli imprenditori al soldo della camorra.
