Il confine tra la politica intesa come servizio alle persone, in particolare alle fasce sociali più umili e indifese, e il più becero clientelismo utilizzato a fini personali e di clan, tale da sfociare in alcuni casi anche in presunta associazione a delinquere, spesso è molto labile. Emilia Barrile, e certamente non solo lei, su quel confine si muove da anni, anzi forse da tutta la vita. Lei, la donna che si è fatta da sè, cresciuta in un rione difficile (Gravitelli), circondata da amicizie “pericolose”, si è sempre autodefinita «popolana, cioè figlia del popolo».
