Ha trascorso dietro le sbarre quasi tutta la sua vita. A un certo punto Gino Rannesi era tornato in libertà dopo aver scontato condanne per mafia (era uno degli uomini più carismatici del clan del Malpassotu) e omicidi (otto quelli per cui è stato dichiarato responsabile). Ma le porte del carcere si sono riaperte molto presto: nel 2022, infatti, è stato arrestato dalla squadra mobile nell’ambito del blitz “Sabbie Mobili”. L’indagine partì dalle denunce di un ristoratore del centro storico di Catania che si vide consegnare nelle mani due proiettili, per convincerlo a pagare una tangente mafiosa di 100.000 euro, da un esattore mandato dal gruppo dei Santapaola di Lineri, frazione a cavallo fra Catania e Misterbianco, che avrebbe avuto come leader Gino Rannesi. Il boss, appena scarcerato, avrebbe messo mani alla carta delle estorsioni per fare arrivare soldi nella bacinella che sarebbe stata trovata “in rosso”.
