La missione mafiosa per uccidere Giovanni Falcone a Roma era capitanata da Matteo Messina Denaro, il boss di Castelvetrano oggi superlatitante. «Un commando partì dalla Sicilia alla volta di Roma. Sei persone, tre del trapanese capitanati da Matteo Messina Denaro e altre tre della cosca di Brancaccio. Ma poi non se ne fece nulla e il commando rientrando in Sicilia venne fermato da Totò Riina perchè in Sicilia c’erano altre cose da fare», ha affermato il sostituto procuratore generale di Caltanissetta, Antonino Patti, nel corso della sua requisitoria nel processo d’appello sulla strage di Capaci, nell’aula bunker del carcere nisseno. Alla sbarra il boss Salvo Madonia, Giorgio Pizzo, Cosimo Lo Nigro, Lorenzo Tinnirello e Vittorio Tutino.
