Ristoranti, pub e bar concentrati soprattutto sul lungomare di Napoli e nel «salotto buono» di Chiaia, ma alcuni disseminati anche a Caserta, Genova, Torino e Varese. Diciassette locali dietro i quali si nascondeva una gigantesca attività di riciclaggio e di usura gestita da personaggi contigui alla camorra. È una inchiesta dai grandi numeri quella condotta dalla Dia e dai pm Sergio Amato e Enrica Parascandolo sfociata ieri nel sequestro dei locali e di beni per 100 milioni di euro e nell’esecuzione di 15 ordinanze di custodia. Coinvolto il capo della Mobile di Napoli, Vittorio Pisani.
