Il Tribunale di Pavia, all’esito del processo scaturito dall’operazione denominata “Cerbero” eseguita nel novembre del 2019 con il coordinamento della Dda di Torino, ha assolto Antonio Barbaro e Domenico Surace, rispettivamente di 38 e 53 anni, entrambi originari di Platì. Nel procedimento “Cerbero” l’accusa contestava la sussistenza di una consorteria criminosa e, in particolare, nei confronti dei due imputati, considerati contigui ai clan Barbaro e Agresta di Platì, l’esistenza di un sodalizio dedito al traffico di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina direttamente distribuita in Piemonte e sotto l’egemonia delle potenti cosche di Platì, proiettate da anni nel comune di Volpiano, come già accertato nell’inchiesta Minotauro contro le cosche della ’ndrangheta nel Nord Italia.
