Prosciolto per incapacità processuale. Il Tribunale di Trento – a distanza di un paio di giorni dalla conferma in Appello delle condanne per i coimputati con rito abbreviato – ha disposto il proscioglimento di Innocenzo Macheda, imprenditore originario di Cardeto, da anni nella Val di Susa, coinvolto nell’inchiesta “Perfido”, e ritenuto, secondo gli inquirenti, a capo della cellula calabrese in Trentino, espressione del clan Serraino. L’indagine, fondata su intercettazioni ambientali e telefoniche, si incentrava su un gruppo di calabresi, per lo più imprenditori del settore del porfido, di cui è ricca la Val di Susa, ed ha avuto ad oggetto i rapporti fra la “cellula madre” reggina dei Serraino e la presunta “cellula trentina”, in cui assumeva un ruolo centrale Innocenzo Macheda, difeso dagli avvocati Giovanna Beatrice Araniti del Foro di Reggio e Lorenzo De Guelmi del Foro trentino.