La più imponente sentenza contro la criminalità organizzata al Nord arriva in tarda serata, dopo una camera di consiglio durata quasi due giorni, tra le proteste degli imputati. Alle otto, mentre i boss stavano per inscenare una nuova protesta, il gup Roberto Arnaldi arriva con il suo lungo elenco di nomi e articoli del codice penale: centodieci condanne e otto per i boss della’ndrangheta che ha dominato la Lombardia ne¬gli ultimi anni, soltanto otto le assoluzioni, tre delle quali nei confronti di personaggi già condannati in altri processi come Vincenzo Rispoli, il padrino di Le¬gnano che voleva mettere le mani sugli appalti di Expo 2015.
