No alla riapertura del dibattimento del processo d’appello-bis ’Ndrangheta stragista. La Corte d’Assise d’appello di Reggio Calabria (presidente Angelina Bandiera, giudice consigliere Katia Asciutto) ha contestualmente disposto la parziale acquisizione della corposa documentazione avanzata dal procuratore generale Giuseppe Lombardo e delle parti civili, ieri rappresentate dall’avvocato Giuseppe Basile. Accolta anche la richiesta degli avvocati Guido Contestabile e Giuseppe Aloisio – difensori dei due imputati, rispettivamente il reggino Rocco Santo Filippone, considerato esponente di primo piano della cosca Piromalli di Gioia Tauro e in questa specifica vicenda il referente della ’ndrangheta unitaria; e il boss palermitano Giuseppe Graviano, un lungo passato da capo del mandamento del Brancaccio – di aggiungere al fascicolo processuale la recente sentenza della Cassazione che ha confermato la condanna della Corte d’appello di Firenze con cui sono stati inflitti 5 anni di reclusione al collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice per aver detto il fatto calunniando l’ex vice procuratore nazionale antimafia, il reggino Alberto Cisterna.
