Il professore Carmelo Provenzano non citava mai la casa della giudice Silvana Saguto nelle sue telefonate. Diceva: «Davanti alla scuola Trieste». Come se quell’appartamento al sesto piano di via Giovanni Agostino De Cosmi fosse un posto misterioso, una vera e propria corte in cui erano ammessi solo pochi devoti. E nessun altro doveva sapere. La casa che adesso il tribunale di Caltanissetta ha confiscato, per provare a blindare almeno una parte del risarcimento che dovrà essere pagato alle parti civili, dal Comune di Palermo alla presidenza del Consiglio.
