È il boss che per primo ha fiutato “l’affare rifiuti”, trovando forse sponde anche negli uffici di Palazzo Longano. In quelle deroghe allo strumento urbanistico che consentirono di trasformare in tempi rapidi l’area agricola di Saia D’Agri, in prossimità dei caselli dell’A20, nella zona dov’è stato possibile realizzare uno dei più grossi centri di riciclaggio di rifiuti speciali della Sicilia.
