Omicidio Scopelliti, dopo 34 anni le risposte dentro un’autoradio?

La verità in un’autoradio? C’è un nuovo tassello nel mosaico delle indagini sull’omicidio del giudice Antonino Scopelliti, il magistrato reggino ucciso il 9 agosto 1991 nella frazione Piale di Villa San Giovanni. La Dda di Reggio – che segue da anni ormai la pista di un patto di sangue fra ’ndrangheta e mafia per togliere di mezzo l’allora sostituto procuratore generale della Cassazione pronto a discutere la sentenza del primo storico maxiprocesso a Cosa nostra – ha disposto accertamenti tecnici irripetibili sull’autoradio della Bmw nella quale viaggiava il giudice quand’è stato assassinato. L’oggetto delle nuove verifiche è emerso ieri durante il conferimento dell’incarico alla Polizia scientifica di Reggio Calabria da parte del procuratore Giuseppe Lombardo e del sostituto della Dda Sara Parezzan. Al perito nominato dalla Procura è stato chiesto di «verificare – si legge nel quesito – la presenza di eventuali tracce biologiche» e «procedere ai conseguenti ed eventuali rilievi sulle tracce presenti sull’autoradio in sequestro, utili sia per la determinazione del profilo del Dna e ai fini balistici, per ricostruire la direzione dei colpi esplosi».