Un clan azzerato nei suoi vertici, con il capostipite 70enne Eugenio Palermiti in carcere da ieri per lesioni a un 59enne e stalking su tre collaboratori di giustizia; il figlio Giovanni condannato all’ergastolo, il genero Filippo Mineccia in cella per altri 20, l’ex colonnello Domenico Milella pentito e ormai da anni in località protetta. E poi in carcere anche molti gregari — chi per traffico di droga, chi per l’aiuto fornito in occasione di vari omicidi — e i collaboratori di giustizia che continuano a raccontare fatti e nomi, dando sostegno a indagini in corso che potrebbero trasformarsi in ulteriori ordinanze di custodia cautelare. Sono tempi duri per il gruppo mafioso Palermiti di Japigia. E lo sono proprio mentre i Capriati di Bari vecchia sono tornati prepotenti sulla scena criminale della città e hanno ripreso in mano traffico di droga, estorsioni, investimenti turistici e immobiliari.
