«Pietro Canale ha beneficiato del supporto del clan De Stefano».

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«Imprenditore mafioso». Per la Procura nazionale antimafia e la Direzione distrettuale antimafia di Reggio, che hanno chiesto ed ottenuto il sequestro del patrimonio riconducibile anche a Pietro Canale (Reggio, classe 1979), insieme a Antonino Scimone e Antonino Mordà, sono evidenti «gli indizi di appartenenza/contiguità a note cosche reggine» con l’accertamento del requisito della «pericolosità sociale».