È un verdetto d’appello che ha riservato più d’una “sorpresa” rispetto alla sentenza di primo grado, quello emesso nel tardo pomeriggio di ieri dal collegio presieduto dal giudice Bruno Sagone, per i riti ordinari della maxi inchiesta “Dinastia”. Si tratta del procedimento scaturito dall’operazione antimafia portata a termine all’alba del 28 febbraio 2020 dai carabinieri del Ros e delle Compagnie di Barcellona e Milazzo, ed estesa anche a Terme Vigliatore e alle isole Eolie. Le accuse variavano dal concorso in associazione mafiosa per alcuni al favoreggiamento per reati di mafia, e per altri ancora invece l’accusa era quella di associazione finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Per sintetizzare potremmo dire che si tratta in definitiva di nove condanne e cinque assoluzioni rispetto ai quattordici imputati coinvolti, ma si tratta di un vero e proprio incastro complesso.