Regge in Cassazione l’impianto accusatorio sul quale si è fondato il maxiprocesso “European ’ndrangheta connection – Pollino”, che si è definito con il rito abbreviato. La sesta sezione penale ha respinto i ricorsi presentati per 28 imputati e quello del procuratore generale, accogliento parzialmente le argomentazioni difensive per altri 4 imputati. L’inchiesta si è fondata sulle intercettazioni eseguite con la tecnologia del captatore informatico e sui telefoni ritenuti da alcuni degli indagati “sicuri”, ma che invece hanno consentito agli investigatori di accertare anche la sussistenza di un rapporto strategico tra Calabria e Campania, nonché i forti legami e gli intrecci di consorterie criminose della Locride all’estero, dove insiste il reimpiego dei capitali provenienti dal narcotraffico internazionale di cocaina, che registra ormai da tempo il “monopolio” della ’ndrangheta.
