Prima la condanna per ’ndrangheta ora la confisca di beni per 2 milioni

Apposti i sigilli ai beni di un commercialista, il 60enne Giuseppe Errigo, sospettato di essere «punto di riferimento e uomo di fiducia sul piano contabile e tributario» della cosca Iamonte. Il provvedimento di confisca, emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Reggio, su richiesta della Procura, ha riguardato 7 immobili, per un valore complessivo stimato in quasi 2 milioni di euro. A eseguirlo sono stati gli uomini del comando provinciale della Guardia di Finanza. Il commercialista, già condannato in via definitiva nel 2015 per il delitto di associazione mafiosa, secondo quanto emerso avrebbe «messo a disposizione dell’organizzazione criminale le sue conoscenze tecniche, gestendo i profili contabili di talune attività commerciali e società intestate a “prestanome” o “teste di legno”, consapevole dell’identità dei reali titolari delle stesse».