Dopo l’annullamento della Cassazione era attesa una riforma sostanziosa della sentenza di secondo grado. E così è stato. La Corte d’appello di Reggio Calabria è stata chiamata a celebrare il processo bis per gli imputati che sono rimasti coinvolti nell’inchiesta “Ares”. L’operazione, coordinata dalla Dda reggina, ha riguardato le famiglie Cacciola e Grasso di Rosarno. Tutti gli imputati erano accusati, a vario titolo, di associazione mafiosa e associazione finalizzata al traffico internazionale di droga. Un primo punto: i giudici di piazza Castello hanno fatto cadere per tutti le accuse di associazione mafiosa, l’aggravante mafiosa e la transnazionalità del traffico di droga. In virtù di questa decisione, i giudici hanno confermato solo tre condanne, quelle a 20 anni di carcere per Giovanni Battista Cacciola, Domenico Grasso e Rosario Grasso, mentre hanno rivisto tutte le altre.
