C’è stato un tempo in cui il clan di Giostra sotto il governo mafioso di Luigi Tibia, che temporalmente arrivò dopo Luigi Galli e Giuseppe Gatto, aveva progressivamente allargato i suoi affari sporchi in città nella cosiddetta industria del divertimento, tra lidi balneari, macchinette “mangiasoldi” nei bar, campetti di calcetto e locali notturni, con tanto di accordi verbali di gestione. Senza tralasciare i settori tradizionali come le corse clandestine, lo spaccio di droga e la detenzione di armi. Quella stagione ormai tramontata è diventata materia processuale per l’operazione “Totem”, ovvero quegli aggeggi elettronici che sono ormai sparsi ovunque nei locali pubblici di ogni genere e succhiano fiumi di denaro per giocarci anche pochi minuti. L’emblema di quella maxi operazione antimafia delle polizia fu indubbiamente la foto dei poliziotti mentre controllavano il grande lido di Mortelle, uno dei luoghi estivi più belli di Messina su cui proprio Tibia provò a metterci le mani per la gestione.
