Una montagna di coca nascosta tra il pellet: vale 187 milioni di euro

Lo aveva ricordato il capo della Procura di Palmi, Emanuele Crescenti, qualche giorno fa, intervenendo a un seminario organizzato dall’Ordine dei commercialisti palmese: «Al porto di Gioia Tauro sbarcano le manovre economico-finanziarie di uno Stato: tale è il valore degli stupefacenti, un fiume di denaro illecito. Per i tantissimi carichi che sequestriamo, un’enorme quantità non si riesce ad intercettare e i proventi inquinano l’economia». Ieri mattina, la dimostrazione plastica di quanto asserito, compreso il grande lavoro svolto quotidianamente dalla Guardia di Finanza che il procuratore ha voluto evidenziare pubblicamente. Le Fiamme gialle hanno infatti portato a segno quello, numeri alla mano, uno dei più importanti sequestri di cocaina effettuati negli ultimi dieci anni al porto di Gioia Tauro: oltre una tonnellata di polvere bianca, per la precisione 1.170 chili, per un valore sul mercato stimato nell’enorme cifra di 187 milioni di euro, una valanga di denaro sottratto alle organizzazioni criminali, ‘ndrangheta in primis.